Il Gran Premio di Spagna 2025 a Jerez, quarto appuntamento della stagione MotoGP, ha regalato non solo una gara spettacolare, ma anche un nuovo capitolo nella storica rivalità tra Valentino Rossi e Marc Márquez. Questa volta, però, il focus non è stato solo sulla competizione in pista, ma su un episodio controverso che ha visto Márquez accusato di una violazione delle regole, seguita da un avvertimento senza precedenti da parte di Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, rivolto a Rossi. L’incidente ha riacceso le tensioni tra il proprietario del team VR46 e il pilota spagnolo, ora leader del campionato con la Ducati ufficiale, mettendo in discussione l’equilibrio all’interno dell’ecosistema Ducati.

Durante la gara, Márquez, partito dalla pole, ha dominato dall’inizio alla fine, conquistando la sua terza vittoria stagionale. Tuttavia, un’azione al sesto giro ha suscitato polemiche: Márquez avrebbe superato i limiti della pista in curva 7, guadagnando un vantaggio su Francesco Bagnaia senza restituire la posizione, contravvenendo al regolamento FIM. La direzione gara ha inflitto una penalità di un secondo, che non ha alterato il risultato finale, ma ha scatenato reazioni nel paddock. Rossi, presente a Jerez, avrebbe commentato l’episodio in privato, definendo Márquez “un pilota che non rispetta le regole” e insinuando che la sua condotta sia un riflesso del suo carattere “sleale”. Queste parole, trapelate attraverso fonti vicine al team VR46, sono arrivate all’orecchio di Domenicali, che ha risposto con un monito pubblico.

In una dichiarazione rilasciata a Sky Sport Italia, Domenicali ha difeso Márquez, sottolineando il suo valore per Ducati: “Marc sta portando risultati straordinari, è un campione che corre per vincere. Non accettiamo critiche che mettono in dubbio la sua integrità senza prove concrete. Valentino deve rispettare il nostro progetto”. L’avvertimento è stato interpretato come un richiamo a Rossi affinché moderi le sue dichiarazioni, soprattutto considerando che il team VR46 dipende dalle moto e dal supporto tecnico di Ducati. L’episodio ha messo in luce le tensioni tra Rossi, che rimane una figura influente ma esterna al team ufficiale, e la dirigenza Ducati, focalizzata sul successo di Márquez e Bagnaia.

La rivalità tra Rossi e Márquez ha una storia lunga e tormentata, con il suo apice nel 2015 a Sepang, quando un contatto tra i due costò a Rossi una penalità e il titolo mondiale. Da allora, i due non hanno mai ricucito il rapporto, e ogni loro interazione, diretta o indiretta, alimenta il dibattito tra i tifosi. Su piattaforme come X, i fan di Rossi hanno accusato Márquez di beneficiare di un trattamento di favore da parte della direzione gara, mentre i sostenitori dello spagnolo hanno ribattuto che Rossi stia cercando di destabilizzare il rivale, invidioso del suo ritorno al vertice. Márquez, dal canto suo, ha evitato di alimentare la controversia, dichiarando a DAZN Spagna: “Non mi interessano le parole di chi non corre. Io penso alla pista e al campionato”.

L’incidente di Jerez solleva interrogativi sul futuro del rapporto tra Rossi e Ducati. Il team VR46, con piloti come Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio, è una componente chiave della presenza Ducati in MotoGP, ma la dipendenza tecnica dalla casa madre pone Rossi in una posizione delicata. Domenicali, noto per il suo approccio diretto, sembra intenzionato a proteggere Márquez, considerato il fulcro del progetto 2025, che mira a consolidare il dominio Ducati dopo il titolo di Jorge Martín con Aprilia nel 2024. La stagione, con 16 gare ancora da disputare, promette ulteriori scintille, soprattutto con Bagnaia che insegue Márquez a soli 12 punti in classifica.
Mentre il circus della MotoGP si prepara per il GP di Francia, l’attenzione resta alta su Márquez, che sembra inarrestabile, e su Rossi, il cui ruolo di “osservatore critico” potrebbe complicare i rapporti con Ducati. L’avvertimento di Domenicali segna un punto di svolta: per la prima volta, Rossi si trova apertamente in contrasto con la casa che lo ha ospitato dal 2011 al 2012. La violazione di Márquez, per quanto lieve, ha aperto una crepa che potrebbe avere ripercussioni ben oltre Jerez. In un mondo dove le rivalità alimentano lo spettacolo, la saga Rossi-Márquez continua a tenere banco, dimostrando che il passato non è mai davvero sepolto.